23 febbraio 2008

Resistance: Fall of Man

Resistance non si presenta come i classici giochi di guerra, anzi rappresenta la fusione di temi già visti in passato: parliamo quindi dei giochi dedicati alla Seconda Guerra Mondiale e del tema alieni in genere, creando così qualcosa di più caratteristico.

1951. Il capitolo ha come ambiente principale la città di Londra, unico angolo di paradiso rimasto dopo l'invasione dei terribili chimera, che una volta invasa la Russia da Est hanno raso al suolo l'intera Europa. Il protagonista si chiama Nathan Hale, unico soldato americano sopravvissuto dopo la strage avvenuta a New York. Il gioco si presenta molto fantasioso grazie alle armi ideate dall'INSOMNIAC GAMES, che si è sbizzarrita soprattutto per quanto riguarda gli equipaggiamenti nemici. Infatti si disporrà della classica carabina, del fucile a pompa, lanciarazzi e del fucile da cecchino: mentre i chimera disporranno delle più svariate e letali armi che siano mai state create. Per quanto riguarda le granate vi saranno le classiche a frammentazione, quelle incendiarie, quelle a riccio ( granate che esplodono liberando lunghissimi aghi) e le backlash che si ottengono solo se si conclude per due volte il gioco ( la stessa cosa vale per le armi).

Le missioni ti porteranno a spostarti in altre città, ad esempio Manchester, Nottingham e Bristol; ovviamente avrai l'occasione di affrontare e pilotare rispettivamente grandi macchine chimera e carrarmati, facendo piazza pulità di tutto ciò che è d'intralcio sulla tua strada. Portando a termine le prime missioni si comincerà a capire meglio la storia e si scoprirà ad esempio che i chimera non sono alieni ma umani contaminati da parassiti e trasformati attraverso delle macchine. Già dal primo momento noterete che i chimera dispongono di un impianto refrigerante sulla schiena: questo perchè il loro metabolismo è molto più veloce del nostro, e senza raffreddamento non riuscirebbero a sopravvivere, per via dei limiti del corpo umano.

Il protagonista sarà uno dei contaminati ma riuscirà a modificare questà situazione a proprio vantaggio ed a sopravvivere. All'inizio del gioco ogni colpo infligge una ferita e, terminata l'energia vitale, si muore. Dopo aver contratto i parassiti invece Hale avrà la possibilità di rigenerarsi. Le ferite profonde però necessitano dell'ausilio di un siero che facilità gli effetti di guarigione.
Insomma, preparatevi a farvi strada nel mondo di Resistence.


jocker

18 febbraio 2008


Need for Speed: Pro Street


Salve a tutti, sono un nuovo membro del blog: jocker.
Inizio la mia permanenza qui parlandovi dell'ultimo capitolo dell'apprezzatissima saga di Need for Speed, provato sulla mia Ps3 (ne sono un orgoglioso possedente).

Innanzitutto se pensate che la guidabilità in Pro Street sia comparabile con quella dei precedenti capitoli dell'EA, vi sbagliate di grosso: la guida è decisamente differente. Auto di tutti i tipi, sportellate, bornout e un aspetto da strada (ma poco underground): queste le premesse di Pro Street.
Quest'ultimo capitolo sembra aver puntato il proprio interesse sulla grande possibilità diomodificare i bolidi che presenta (con inconfondibile stile NfS), prima di vederli sfrecciare per strade e deserti.
Sebbene il tuning ricopra gran parte dell'interesse del giocatore, cio che rende vario il gioco sono le sue varie modalità di gara. Prima fra tutte, la carriera permette ai giocatori di farsi strada attraverso i più svariati tracciati e, una volta vinte diverse gare, di poter acquistare nella propria base pezzi di ricambio per potenziare e render ancor più competitiva la propria auto. All'interno di questa modalità vi sono 4 diversi tipi di competizione: accelerazione, derapata, aderenza e velocità. Il gioco è interessante proprio per questo: infatti per poter concludere lo stesso bisogna disporre almeno di un auto per ogni stile.
Il tutto supportato da una grafica non ha da invidiare nulla alle rispettive versioni per pc o Xbox360. Nonostante ciò, mi è sembrato che in alcune fasi di gioco (quando ad esempio si arriva ai 300 km/h) lo scenario sembra avere dei rallentamenti nel caricamento delle texture; dettaglio irrilevante (magari dipende anche da qualche graffio di troppo sul disco) in quanto in scene così movimentate è molto difficile farci caso. Comunque il nuovissmo motore fisico e la raffinata AI ricreano tutta la potenza delle vere corse su trada con un'avanzata tecnologia di riproduzione dei danni: basta commettere un errore e si assiste ad una spettacolare ma dettagliata distruzione del proprio veicolo.
Un altro capitolo sicuramente all'altezza degli altri, ma più difficile e con uno stile leggermente diverso.

jocker

13 febbraio 2008



Non solo Windows...

Chi ha detto che solo Windows fa la felicità?

Finalmente sto provando da circa due settimane un computer basato sul sistema operativo del pinguino, precisamente la distribuzione Ubuntu. Questa è molto molto semplice, ed è l'ideale per chi vorrebbe fare i primi passi in questo magnifico mondo.

L'idea è partita un paio di settimane fa appunto, quando volendo rimettere in sesto il mio amato primo pc, ho contattato i miei amici (che scrivono nel blog con me e non) e grazie al loro aiuto e generosità abbiamo riassemblato un pc che era stato smontato e riposto in cantina quest'estate, dopo 7 anni di duro lavoro a testa alta.

Parlo del mio Duron 700mhz, il mio primo pc, su cui ho passato davvero moltissimo tempo. Alla fine "dei lavori" la macchina era così configurata: Amd Duron 700mhz (piano piano la frequenza sta salendo, mediante overclock, ora siamo a 770mhz), mobo Asrock k7vt2, 320mb di ram, una Ati rage 128pro (32mb), alimentatore da 300W, lettore cd e 2Hd, per un totale di 28Gb di memoria.


Desideravo riassemblare questa macchina anche per avere un pc da usare con Linux, e dopo qualche prima difficoltà abbiamo installato (sempre con l'aiuto dei miei amici che ringrazio) Ubuntu 7.10, l'ultima versione della nota distribuzione "facile" di Linux, che viene aggiornata semestralmente.
Devo dire che il sistema ha soddisfatto le mie aspettative: certamente l'hardware non è dei migliori e non è adatto per le opzioni grafiche avanzate, ma il sistema è stabile e sufficientemente veloce per l'uso a cui è destinato il pc (navigazione in internet, gestione di pochi dati e documenti, uso di Linux).

Ubuntu è molto semplice da utilizzare, e dopo poche ore si entra già in confidenza con tale sistema, che non si vuole più lasciare! Aiutato anche dalle numerossissime guide in rete e da forum provvidenziali, con poche difficolta ho installato i codec audio/video, un software per la gestione delle mail, aMSN(clone di Messenger per il pinguino), un utilissimo software per la gestione di file audio e qualche altro applicativo ancora. Tutto ciò in aggiunta al già consistente pacchetto di applicazioni integrate in Ubuntu (la suite OpenOffice,Mozzila, basilari strumenti per ufficio, internet, gestione dati e molto altro).


Sicuramente, insieme ai miei amici che hanno provato anche loro questo valido OS, posso dire che Linux, o almeno Ubuntu, non è il sistema difficile e per programmatori che molti credono. I driver sono stati tutti installati in automatico, l'installazione in generale è molto facile e il sistema è abbastanza intuitivo e personalizzabilissimo. In Internet ci sono davvero tante guide e siti dedicati a questo sistema, e con un pò di pazienza non è difficile renderlo famigliare ed aggiungervi ciò che vi è utile.

Molti si staranno chiedendo "E le applicazioni Windows girano su Linux?". La quasi totalità di esse no, ma non è questa la mentalità giusta con cui avere il primo approccio con Linux. Come Windows ha i suoi prigrammi, anche Linux ha i suoi, e posso almeno assicurarvi che di software ce ne veramente tanto.

Conclusione? Davvero un bell'OS: veloce, sicuro (sono veramente pochissimi i virus per Ubuntu), facile, leggero(a me occupa circa 3gb sull'hard disk) e...free!!!
Dovevo provarlo prima.... :-)



develop